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Il rapporto tra E-learning e M-learning

Il rapporto tra E-learning e M-learning

La Commissione Europea definisce l’E-learning come:

“l’istruzione di domani, il nuovo modo di studiare reso possibile dalle tecnologie dell’informazione e della comunicazione. Con tale espressione si indica quindi l’uso della tecnologia per progettare, distribuire, selezionare, amministrare, supportare e diffondere la formazione, realizzando percorsi formativi personalizzati. Si ha così una nuova prospettiva: non è più l’utente a dirigersi verso la formazione, ma è la formazione a plasmarsi in base alle esigenze e alle conoscenze dell’utente”.

Bisogna precisare che l’E-learning presuppone la disponibilità di un computer desktop, ossia formato da unità di sistema, monitor, tastiera, mouse, casse/cuffie, o di un personal computer portatile.

Quest’ultimo infatti non rientra nel campo del mobile, in quanto non lo si può utilizzare in qualsiasi situazione, non sta nel palmo della mano, non è tascabile e non possiede applicativi fruibili all’istante. Le tecnologie in questione limitano l’adoperabilità dell’E-learning, di fatto fruibile solamente al lavoro o a casa.

Il Mobile Learning invece si differenzia a sua volta dall’E-learning, poiché la fase di apprendimento può essere onnipresente e non è limitata ad un determinato tipo di luogo.

In generale tutte le forme di apprendimento a distanza (formazione a distanza – FAD), quindi compreso il Mobile Learning, assumono importanza nel momento in cui riescono a far riavvicinare ad attività formative, individui che erano fuoriusciti dal sistema educativo. In particolare queste forme di FAD vogliono far comprendere alle persone che imparare può anche essere piacevole e divertente oltreché essenziale al giorno d’oggi.

Basi teoriche del Mobile Learning

Il Mobile Learning è un fenomeno in forte espansione e possiede potenzialità ancora inespresse, per cui gli addetti ai lavori iniziano a sentire il bisogno di formulare una teoria dell’apprendimento per il Mobile Learning concentrandosi sulla caratteristica della mobilità e sulla comunicazione nel processo di apprendimento.

Nessuna delle teorie classiche dell’apprendimento considera la possibilità che il docente/discente possa essere in movimento. Per questo Sharples, Taylor e Vavoula (2005) integrano le presenti teorie sull’apprendimento, apportando le novità sugli strumenti e sulle modalità attraverso le quali viene trasmessa la conoscenza.

La prima differenza tra Mobile Learning e altri approcci didattici, consiste nel fatto che il discente è in movimento, apprende qualcosa in un luogo e lo applica o utilizza in un altro.

La teoria di Sharples, Taylor e Vavoula considera, oltre al mezzo tecnologico, anche un diverso approccio relativo all’apprendimento. È una teoria che “include l’apprendimento supportato da dispositivi mobili … e anche l’apprendimento in un’epoca caratterizzata da una mobilità di persone e conoscenza.”

Fasi della conversazione dell’apprendimento

Da tale teoria risulta fondamentale il concetto di conversazione che guida lo sviluppo di apprendimento, il quale è un processo socio-culturale, dove più discenti interagiscono e creano un’attività definita da costrizioni culturali e da pratiche consolidate. Vi sono tre importanti fattori nell’esplicitazione della conversazione dell’apprendimento:

  • il controllo (control),
  • il contesto (context)
  • e la comunicazione (communication).

Il controllo dell’apprendimento resta nelle mani di un solo individuo (comunemente il docente) o può essere distribuito tra i discenti. Può anche passare dai discenti alla tecnologia, come nel caso di sistemi informatici per l’istruzione basata su computer. Il modo in cui l’apprendimento è somministrato influisce sui benefici tecnologici, introducendo problematiche che appartengono alla progettazione delle interfacce uomo-macchina.

L’uso della tecnologia avviene comunque in un sistema sociale, nel quale le regole e le convenzioni sociali determinano cos’è considerato accettabile fare con la tecnologia, o se il suo uso è considerato con favore o con ostilità.

Il contesto, dal punto di vista tecnologico, non è ancora assodato se può essere isolato e modellato in un sistema computazionale. Il contesto include anche le comunità di attori coinvolti nell’apprendimento (discenti e tecnologie) che interagiscono attorno agli oggetti condivisi, la conoscenza reciproca, l’orientamento allo studio e le strategie d’apprendimento.

La relazione tra il livello semiotico e il livello tecnologico è indiscutibilmente più facile da scorgere in relazione alla comunicazione. Se un certo tipo di tecnologia permette una certa forma di comunicazione (ad esempio l’e-mail o il messaggio di testo) i discenti adeguano le loro comunicazioni e le attività d’apprendimento secondo questa nuova forma.