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Ecco perché si parla di società dell’informazione

Ecco perché si parla di società dell’informazione

A partire dagli ultimi tre decenni del XX secolo stiamo assistendo ad una persistente metamorfosi globale della società, non  solo occidentale: lo sviluppo e la diffusione esponenziale delle tecnologie della comunicazione, perennemente più veloci e potenti, hanno profondamente modificato, e lo faranno sempre più, molteplici aspetti della vita sociale, economica, politica e culturale, determinando cambiamenti radicali nell’organizzazione del lavoro, nella vita quotidiana, nella produzione e nella distribuzione di beni e servizi, ridefinendo gli stessi concetti di tempo, spazio ed identità.

È evidente che oggi ci troviamo catapultati in una trasformazione continua che non si è ancora assestata. La tecnologia, infatti produce strumenti sempre più ‘prestanti’ e rapidi per la raccolta, l’elaborazione e la trasmissione di dati in quella lingua planetaria, ed univoca, che è il codice binario.

Diversamente dal passato, dunque, il ruolo dell’informazione è quello di un nuovo capitale, di una preziosa merce di scambio che può essere accumulata, negata, o addirittura imposta, divenuta una nuova forma di potere.

L’informazione non rappresenta più soltanto la risorsa più importante nelle organizzazioni sociali, ma l’elemento che addirittura le caratterizza globalmente, tanto che si parla appunto di Società dell’Informazione.

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Nella Società dell’Informazione, la merce più preziosa è quindi l’informazione, elemento chiave dei processi economici e sociali, diventata il quarto fattore della produzione, accanto al capitale, al lavoro e alla terra. La possibilità dell’informazione di essere immagazzinata, analizzata e trasmessa istantaneamente, ovunque e a costi ridotti, ne formano il valore aggiunto.

Si può affermare che la Società dell’Informazione costituisca una sorta di terza rivoluzione industriale: i nuovi strumenti di comunicazione, trasmissione,  elaborazione  e  utilizzo  delle  informazioni  hanno  determinato una trasformazione industriale simile a quelle apportate dal treno o dall’elettricità, offrendo nuove opportunità e nuovi scenari di sviluppo.

A partire dagli anni Novanta, le nuove possibilità di gestione dell’informazione, oltre alle crescenti qualità di trattamento e velocità di trasmissione dell’informazione stessa, hanno dato vita ad una “nuova economia”. La cosiddetta New Economy è frutto di ondate successive di innovazione tecnologica, iniziate negli anni Sessanta nel campo dell’hardware, proseguite poi con lo sviluppo dei software e culminate, negli anni Novanta, con l’introduzione dei browser commerciali per la navigazione in Internet.

Quindi questa nuova economia non comprende solo le aziende aventi in Internet e nell’ICT il loro business principale (net companies), e neppure soltanto la totalità di aziende che forniscono nuove tecnologie (i produttori), ma anche l’aggregato di aziende che sfruttano quelle novità tecnologiche.

A seguito della graduale digitalizzazione, il concetto di “informazione” comunemente  inteso  viene  stravolto  e  sostituito  da  uno  completamente nuovo: l’informazione  diventa un  insieme  eterogeneo  di  dati  multimediali (suoni, immagini, testi) su  supporti digitali, capace di annullare gli spazi e le distanze ad una velocità impensabile, viaggiando  lungo le autostrade informatiche.

Photo credit: James Marvin Phelps via Foter.com / CC BY-NC
Photo credit: Foter.com